Dalla rabbia e tristezza per la violenza sulle donne, un monologo scritto e interpretato dall’attrice il 26 e 27 giugno al Campania Teatro Festival. Per la regia di Vinicio Marchioni e con l’accompagnamento musicale registrato da Biagio Antonacci.
Dei 91 femminicidi avvenuti in Italia nel 2020, 81 sono stati commessi in famiglia. A questi andrebbero aggiunte sette milioni di donne che, almeno una volta nella vita, sono state vittime di qualche tipo di violenza fisica o sessuale. Dalla rabbia e dalla tristezza per un dramma ancora troppo spesso ignorato è nato il monologo Sposerò Biagio Antonacci di Milena Mancini, che l’attrice-autrice porta sul palco nel Cortile della Reggia di Capodimonte a Napoli il 26 e 27 giugno.
«L’ho scritto di getto in due o tre giorni durante il primo lockdown. Il dover restare chiusa in uno spazio mi ha spinta a guardarmi dentro, ma anche a osservare con più sensibilità gli altri». La protagonista è quella che chiunque di noi potrebbe avere come vicina di casa, «fragile vittima di una figura maschile aggressiva, ma anche capace di “surfare” il dolore con una grande forza che le permette di sdrammatizzare».
Mancini usa l’ironia come un’arma, per entrare in empatia con il pubblico e far sì che finalmente ascolti questa donna «cui nessuno dona nemmeno una carezza». Che può arrivare invece dalle canzoni di Antonacci, come Liberatemi e Sognami, registrate insieme a lui durante una prima lettura del testo: «Nella musica, nell’arte si può trovare la spinta per andare avanti e Biagio ha sempre avuto grande tatto nel raccontare le donne» aggiunge Mancini, spiegando di aver scelto di farsi dirigere dal marito Vinicio Marchioni perché «era importante che in questo racconto ci fosse anche il punto di vista degli uomini».
Lo spettacolo s’inserisce nel ricco programma della 14esima edizione del Campania Teatro Festival: 159 eventi fino all’11 luglio organizzati all’aperto su otto palchi allestiti all’interno del Real Bosco di Capodimonte, ma anche in diverse location collaterali, come il Teatro grande di Pompei, il Belvedere di San Leucio a Caserta o il chiostro del Duomo di Salerno. Un appuntamento non solo per gli amanti della prosa, ma anche della musica e (a settembre) della danza.