“Come fai quando una cosa fa paura a tutti, non la vuole nessuno e tutti ne hanno paura? Come fai a venderla? Semplice, basta renderla desiderabile.[…] Compriamo cose, le desideriamo pensando che forse ci salveranno. Ma più scegliamo, più crediamo, più pianifichiamo, più facciamo sacrifici per guadagnare, più cerchiamo riparo, meno lo siamo.
E poi si muore. La BBBtrombedelsignore ha avuto questa semplice, ma rivoluzionaria intuizione: trasformare la morte stessa in un prodotto e venderla al suo prezzo come una risorsa, un’illusione di salvezza. L’ultima”.
La morte è ancora un tabù, la reazione del nostro protagonista lo dimostra molto acutamente (ad accentuarla ci pensa il modo di muoversi e abitare lo spazio scenico). Questo monologo però ci “obbliga” a riflettere proprio su domande esistenziali e il punto di forza è che lo fa con la chiave della leggerezza. Si ride di Renato Cane, uomo qualunque, uomo come noi, ma al contempo empatizziamo con lui. A scandire tempo e silenzi ci pensano un metronomo e ‘What a Wonderful’ World nella versione per armonica cromatica di Toots Thielemans.